25/02/2016

Brexit: e se non cambiasse poi così tanto?

AcomeA Globale AcomeA Patrimonio Aggressivo AcomeA Patrimonio Dinamico Brexit: e se non cambiasse poi così tanto?

Brexit

Il tema della BREXIT, cioè della possibile uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, con l’avvicinarsi del referendum del prossimo 23 giugno nel Regno Unito, è stato uno degli argomenti maggiormente dibattuti nelle ultime settimane, sia per la sua rilevanza politica, sia per quella economica/finanziaria.
Sicuramente questa faccenda conferma la debolezza di leadership politica nella costruzione europea. E gli effetti potenziali sono altamente incerti per tutti: popolo inglese, popolo scozzese, società industriali e finanziarie da entrambe le parti della Manica.
E se non cambiasse poi così tanto?

Al di là delle proiezioni dei sondaggi, il cui esito rimane altamente ambiguo, cercheremo di soffermarci sulle possibili conseguenze per i mercati e sulle ripercussioni delle nostre scelte di portafoglio.

 

Brexit: quali conseguenze?

Quello che abbiamo assistito, a livello di portafoglio, è stata una graduale svalutazione della sterlina, penalizzata da aspettative di una politica della Banca Centrale Inglese ancora più accomodante rispetto a quella attuale, in risposta a prospettive di crescita in peggioramento. E’ chiaro che in una situazione di continua svalutazione della sterlina, i titoli che operano esclusivamente nel mercato UK risultano penalizzati rispetto a quelli che hanno una forte componente globale.

D’altro canto bisogna osservare come nella fase attuale, caratterizzata da una elevata volatilità, l’incertezza generata dalle probabilità o meno del verificarsi del Brexit, contribuisca difatti a minare la già debole fiducia degli investitori, aggiungendo un ulteriore elemento di confusione sui mercati.

 

Strategia di portafoglio

Il fondo azionario AcomeA Europa e i fondi azionari AcomeA Globale, Aggressivo e Dinamico, attualmente mantengono una bassa esposizione sul mercato inglese.
Tale scelta è la conseguenza non tanto di assunzioni inerenti al referendum citato, bensì sulla base di valutazioni che scontano prospettive di crescita difficilmente sostenibili.
Detto ciò, di recente abbiamo, pur in maniera marginale, incrementato l’esposizione verso i titoli del settore petrolifero e delle materie prime presenti nel mercato UK.