10/01/2018
AcomeA ETF Attivo: il posizionamento del portafoglio ad inizio 2018
Diamo uno sguardo al posizionamento del fondo AcomeA ETF Attivo in questa prima parte dell’anno.
L’indicatore di allocazione del rischio del portafoglio è ancora favorevole verso la componente azionaria, a discapito di quella obbligazionaria.
Tuttavia, manteniamo un’esposizione azionaria tra il 42% e il 47%, in calo dal 72% di inizio 2017, a causa di una minore presenza di indici che mostrano una forza relativa più elevata rispetto a quella dell’indice MSCI World.
Il grafico sottostante riproduce l’evoluzione della componente azionaria del fondo nell’ultimo anno in riferimento alle aree geografiche d’investimento. Come si può notare, a partire dalla seconda parte del 2017, è aumentata l’esposizione verso i Paesi Emergenti e si è ridotta drasticamente quella dell’area Europa.
A livello di macroarea geografica, una quota rilevante del portafoglio è costituita dai Paesi Emergenti (22%), più che raddoppiata nel confronto ad un anno (10%), mentre a livello di paese, le aree più rappresentative sono Cina e Hong Kong, India, Russia, Tailandia, Vietnam e Pakistan (introdotto recentemente al posto della Turchia).
L’esposizione verso gli Stati Uniti rimane compresa tra il 10% e il 12,5%, in linea con quella di un anno fa, ed è composta da indici dei settori energetici e tecnologici, MSCI Usa e S&P500 Buyback (un indice rappresentativo delle società che effettuano operazioni di buy-back).
Stabile rispetto all’anno scorso anche la componente azionaria del Giappone (5%), gestita in modo dinamico attraverso la combinazione degli indici Topix e Nikkei400 entrambi a cambio coperto.
Fortemente ridotta, dal 40% di inizio 2017 al 7%, la componente azionaria europea, oggi prevalentemente rappresentata da Germania, Italia e settore bancario.
Per quanto riguarda la componente obbligazionaria del portafoglio, una parte preponderante (28%) è costituita da indici monetari e da indici relativi a tassi variabili a breve termine.
Prosegue la fase di riduzione dell’indice Barclays Global Aggregate, dei Tips americani e dei bond emergenti in valuta locale. Ci posizioniamo corti sul Treasury americano a 10 anni, mentre conserviamo un’esposizione marginale (2,5%) sulle materie prime, prevalentemente costituita dal rame.