20/01/2016

La correzione delle banche italiane: separare fatti e supposizioni

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Quello che sta accadendo sul titolo di MPS non si discosta molto dall'intero sistema bancario.
Le vendite dei titoli finanziari non riguardano soltanto le banche al centro del ciclone come MPS o Carige, tra le più vulnerabili del sistema e che erano già state prese di mira prima, ma anche quelle più solide come Intesa Sanpaolo o Credem.

Ragionando su MPS, è difficile dare una giustificazione razionale. Facendo qualsiasi tipologia di calcolo sulle svalutazioni delle sofferenze e ragionando sui numeri, e rettificando il valore delle sofferenze di almeno l'80% come è stato fatto nel caso estremo del piano di salvataggio delle quattro banche, per MPS i due miliardi di capitalizzazione non trovano giustificazione.

Le ipotesi sono due.
La prima è che ci sono radici esterne rispetto alle logiche del mercato finanziario, e quindi magari l'impasse politica che sta attraversando il governo italiano con la Commissione Europea, determinata dalla mancata soluzione alla bad bank, contribuisce a rendere ancora più vulnerabili queste banche.
La seconda fa riferimento a un contesto macroeconomico italiano che fa fatica a uscire dal tunnel della crisi e quei segnali di timida ripresa che abbiamo visto negli ultimi trimestri sono un fuoco di paglia.

In questo caso bisogna chiaramente ragionare sullo stock di sofferenze ereditato nel passato e guardando al futuro l'ipotesi estrema è che queste sofferenze continueranno a prendere vigore e a quel punto le banche si ritroveranno costrette a ricapitalizzare.

Ma per ora non ci sono segnali di questo genere: se si guardano i fondamentali, i dati sui crediti, gli impieghi e le dinamiche delle sofferenze negli ultimi tre mesi non si vedono segnali in questa direzione.

L'indagine della Bce è ordinaria amministrazione. Non scordiamoci che lo stress test è stato fatto solo poco più di un anno fa, ottobre 2014. Dobbiamo ricordare che la stessa Bce aveva detto che il sistema bancario, ricapitalizzato, era solido. Anche qualche mese fa, le banche italiane, a livello di patrimonializzazione, erano in linea con i requisiti europei. I fondamentali ad oggi sono questi.

 

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