05/06/2018

Mercato italiano: opportunità e rischi dopo la crisi politica

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Dopo un inizio d’anno positivo per la Borsa italiana, tra le migliori in Europa, nelle ultime settimane si sono vissute giornate all’insegna della volatilità.

A tenere sulla corda gli investitori e gettare l’Italia in preda alla speculazione sui mercati, sono state le vicissitudini politiche e istituzionali legate alla formazione del nuovo governo M5s-Lega.

Nell’arco di una settimana, l’indice azionario italiano Ftse MIB aveva polverizzato tutti i guadagni (12%) conseguiti nel 2018, per poi riprendersi nei giorni seguenti all’accordo sul nuovo governo Conte. Ancor più eclatante, come vedremo più avanti, è stato il repentino balzo dei rendimenti e dello spread che ha coinvolto i titoli di stato italiani.

Abbiamo chiesto ai nostri gestori un loro parere sullo stato di salute e sulle prospettive del mercato italiano.

La nostre strategie sul mercato azionario

A fornirci alcune considerazioni sui rischi e sulle opportunità del mercato azionario italiano è Giacomo Tilotta, Responsabile azionario Italia e Europa di AcomeA SGR.

Secondo il Gestore, è concreto il rischio che la variabile politica possa nuovamente condizionare l’andamento del mercato azionario italiano.

Ciò nonostante, buone opportunità possono presentarsi nel medio-lungo termine, soprattutto nei settori ad alto potenziale di crescita, con margini elevati e che assumono un’ottica globale.

Guardiamo con interesse i titoli tecnologici e industriali, meno finanziari ed energetici. Sorprese positive possono giungere anche dai settori con valutazioni attraenti e maggiormente legati al mercato domestico.

L’approccio che ci connota in questa fase è comunque di tipo prudente e selettivo volto a preferire le società con prospettive di crescita solide e business model sostenibile.

La nostra view sul mercato obbligazionario

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, abbiamo chiesto ad Alberto FoàMarco Sozzi cosa ne pensano del momento vissuto sui mercati dai nostri titoli di stato. 

Una giornata che certamente non può passare inosservata è stata quella di martedì 29 maggio, quando i titoli italiani a due anni sono saliti al 2,8% di rendimento, portando lo spread a 353 punti base.

 

Questo improvviso rialzo dei rendimenti nei titoli di stato italiani ha aperto una finestra di opportunità per i fondi obbligazionari ed anche per i fondi flessibili. Una significativa parte di liquidità, che era impiegata a tassi prossimi allo zero, è stata così impiegata ai nuovi vantaggiosi tassi offerti dai titoli italiani a brevissima scadenza ed in parte anche sulla scadenza a due anni.

L’aver preferito la parte breve della curva italiana è dipeso dal fatto che questi tassi rappresentano un’opportunità più unica che rara se si guarda ai rendimenti a breve nell’eurozona. Benché i tassi di rendimento siano diminuiti rapidamente nel corso dei giorni successivi, e non procurino un particolare cuscino per la volatilità che potrebbe tornare, riteniamo che, su scadenze assai brevi, l’opportunità di ottenere rendimenti positivi resti una via da percorrere.

Guardiamo proprio come si è mossa negli ultimi mesi la curva dei rendimenti italiana. Come si vede dal grafico il balzo dei rendimenti è stato molto più marcato proprio in corrispondenza dei due anni. In soli tre mesi, da inizio marzo 2018 a giugno 2018, si è passati da un rendimento del -0,1% al +2,8%. 

L’accordo sul nuovo governo, ha poi favorito almeno in parte il recupero della fiducia degli investitori istituzionali sul nostro Paese, generando una flessione dei rendimenti. Oggi il clima sul mercato obbligazionario è mutato e lo si percepisce osservando rendimenti positivi su tutte le scadenze, anche quelle più brevi.