13/09/2013
Ma cos’è la diversificazione?
Diversificare un investimento è la prima strada per controllare il rischio a cui ci si espone.
Potremmo avere la migliore intuizione di investimento del mondo ma impiegare tutti i nostri risparmi sullo stesso titolo (azione o obbligazione) potrebbe comunque essere una pessima idea.
Nel caso in cui ci vada bene potremmo vedere rialzi, anche considerevoli, sul prezzo del titolo e quindi un apprezzamento del nostro capitale. Nel caso in cui invece ci vada male potremmo subire una perdita, anche considerevole. Se investissi anche in un altro titolo e il primo crollasse, l’impatto sui miei risparmi sarebbe sempre negativo ma più contenuto.
Il rendimento che speriamo di ottenere così come il rischio che scegliamo di correre sono funzione delle nostre esigenze di risparmio, tuttavia investire tutto su un singolo titolo (o strumento finanziario) non è mai una strategia di investimento quanto piuttosto una puntata ad un gioco d’azzardo. Ci torna qui utile la consueta metafora del ‘non mettere tutte le uova nello stesso paniere’.
Un ostacolo che incontrano i piccoli e medi risparmiatori è che per potere diversificare in maniera efficiente è necessario avere un capitale abbastanza ingente.
I fondi comuni di investimento offrono un'ottima soluzione a questo problema, perché anche con un investimento contenuto si potrà beneficiare del grado di diversificazione di un portafoglio molto grande.
Per avere un’idea dei vantaggi della diversificazione tramite fondi comuni è interessante notare che negli ultimi anni, malgrado i fallimenti di Lehman Brothers e di diverse altre società, nessun fondo comune di investimento è mai fallito.
Per il risparmiatore i fondi comuni uniscono quindi i benefici della diversificazione (un portafoglio molto ampio e rischio più basso) e di una gestione professionale. Le scelte di investimento sono quindi compiute da gestori professionisti che lavorano quotidianamente sui mercati e diversificano scegliendo i titoli con competenza, con accesso facilitato alle informazioni rilevanti e a costi inferiori di quelli che gravano sugli investitori privati.
Esistono infine diverse tipologie di fondi comuni: azionari, obbligazionari o flessibili, o specializzati ad esempio in aree geografiche. E' quindi conveniente per il risparmiatore non focalizzarsi su un comparto specifico, ma suddividere invece i risparmi su diversi fondi di investimento per essere meno esposto a dinamiche macroeconomiche particolari.