18/05/2016

ACOMEA PERFORMANCE A2 INSERISCE IL TURBO

AcomeA Performance ACOMEA PERFORMANCE A2 INSERISCE IL TURBO

AcomeA Performance è il fondo obbligazionario Misto di AcomeA. Dopo essere stato il fondo più performante nel 2012 (performance annuale di ben 24 punti) e fra i migliori nel 2013, il fondo ha infilato un paio di anni di rendimenti più contrastati e in qualche misura meno "interessanti". Nel 2016 il fondo è tornato sui livelli a cui ci aveva abituato, considerando che dopo il primo quadrimestre, il prodotto è il più performante del proprio peer group, grazie a un rendimento di oltre nove punti (+9,14%). L'OICR adotta un approccio tradizionalmente più volatile rispetto alla media della concorrenza. CFS Rating ha posto alcune domande al gestore del fondo, Marco Sozzi, per approfondire la conoscenza del prodotto e avere una view sul mercato di riferimento.

Il fondo investe più del 50% del totale delle attività in strumenti di natura monetaria e obbligazionaria e fino al 15% in strumenti di natura azionaria. Come avviene la selezione titoli?

La gestione è molto attiva e la selezione avviene conformemente ad uno stile di tipo value e per questo motivo, nonostante il fondo abbia un benchmark globale, mettiamo la nostra faccia su alcuni temi specifici, investendo solo nelle aree e sugli emittenti per i quali giudichiamo che i rendimenti potenziali corretti per i rischi siano i migliori. Particolare attenzione viene data non solo quanto ai rischi incorporati nei prezzi (ci sono fasi, anche lunghe in cui il mercato è eccessivamente pessimista rispetto ai fondamentali) ma anche ai rischi nascosti, che spesso si nascondono nelle posizioni più affollate e di consensus.

In aprile AcomeA Performance guadagna oltre cinque punti percentuali facendo meglio di tutti gli altri obbligazionari misti che seguono il fondo a una certa distanza. Da inizio anno il fondo incassa +5,82%, un risultato che lo posiziona al vertice della classifica di performance su circa 90 fondi. A cosa è dovuto questo risultato? Quali sono le scelte che si sono rivelate premianti?
Abbiamo da tempo dato un peso importante agli investimenti in obbligazioni di emittenti dei Paesi Emergenti, sia in local sia in hard currency. Alcuni fattori macro (come la relativa calma della FED  riguardo all’aumento dei tassi di interesse o il recupero del prezzo del petrolio) ed altri fattori specifici (per esempio il processo di impeachment di Dilma in Brasile o la solida politica monetaria condotta in Russia), hanno dato respiro sia ai titoli sia alle divise ed entrambi hanno mostrato forti recuperi dai minimi segnati nel gennaio. Il fondo è stato premiato anche dagli investimenti azionari, che, nonostante il peso modesto, hanno beneficiato del recupero dei mercati dei paesi emergenti e dei titoli del settore energetico americano (soprattutto nel comparto exploration & production).

Attualmente il portafoglio è investito per il 53% in obbligazioni governative, per il 31% in obbligazioni societarie mentre la componente azionaria si aggira intorno al 5%. Questa posizione “cauta” verrà mantenuta anche per i prossimi mesi o pensa di apportare scelte strategiche all’asset allocation?
Il fondo non ha un posizionamento “cauto”: troviamo che le opportunità offerte dai Paesi Emergenti siano buone, ma per coglierle occorre saper sopportare, anche con pazienza, il peso della forte volatilità che esiste su quest’area. Il metodo di gestione di AcomeA ci sta tuttavia portando a prendere profitto almeno in parte sulle posizioni costruite all’inizio dell’anno: dopo il forte rally di questi mesi, alcuni titoli hanno perso un po’ di potenziale e siamo stati lieti di poterli vendere. Per esempio abbiamo diminuito il peso della Russia (soprattutto per i titoli denominati in euro e dollaro), del Brasile, dell’Indonesia e, con riguardo alla componente azionaria, dei titoli del settore energetico americano.

Il portafoglio è fortemente esposto all’Italia e ai paesi emergenti (il Brasile pesa quasi il 18%). Cosa si aspetta per il futuro da queste aree? C’è qualche scommessa su cui intende puntare?
L’esposizione ai titoli di stato italiano rappresenta solamente una riserva di attività liquide a disposizione per eventuali future opportunità: vogliamo infatti evitare di assumere rischio di tasso nel nostro paese nel momento in cui i rendimenti sono ai minimi e l’indebitamento è ai livelli più elevati. Il Brasile è invece una delle aree più interessanti dal punto di vista del potenziale di rendimento, benché nel breve sia possibile qualche ritracciamento:  l’impeachment di Dilma ha rimosso un ostacolo al rinnovamento dell’iniziativa politica  in quel Paese che deve riprendersi da una forte crisi, ma occorrerà vedere chi lo guiderà nei prossimi anni e come sarà in grado di farlo; sarà anche importante valutare l’operato della banca centrale del Brasile: se la politica farà la propria parte nel processo di riforme e sarà convincente verso i mercati finanziari, l’istituto potrebbe aiutare l’economia riducendo il livello dei tassi di riferimento. In generale rimaniamo convinti che una esposizione ai Paesi Emergenti gestita attivamente e ben diversificata tra titoli governativi e corporate sia una valida componente nei portafogli obbligazionari. 

Scopri l'analisi di portafoglio del fondo AcomeA Performance.