13/12/2011
Flash Economie paesi BRIC
AcomeA Paesi Emergenti
In data odierna sono stati rilasciati alcuni interessanti dati macroeconomici su India e Cina. La prima ha visto la produzione industriale contrarsi per la prima volta da due anni a questa parte (-5,1% a/a) mentre nella seconda le esportazione sono cresciute "soltanto" del 13,8% a/a nello scorso mese.
L'economia indiana, pur essendo relativamente chiusa, è ancora finanziariamente dipendente dai flussi di capitale esteri (sia la bilancia commerciale che quella dei pagamenti sono infatti negative) in un momento in cui l'avversione al rischio degli investitori è molto alto. Con un tasso d'inflazione vicino al 10% non deve quindi sorprendere come la rupia indiana sia sui minimi storici nei confronti del dollaro americano. Nonostante il principale driver di crescita dell'India sia il consumo interno, la politica monetaria restrittiva posta in essere dalla banca centrale indiana nel corso degli ultimi mesi nel tentativo di "domare" l'inflazione sta facendo sentire i suoi effetti soptratutto sui settori particolarmente sensibili ai tassi di interesse come quelli manufatturiero, edile e finanziario. D'altro canto il precario stato di salute delle finanze pubbliche non ha permesso al governo indiano di porre in essere significative politiche di stimolo per l'economia.
Il dato macroeconomico cinese invece evidenzia come anche il colosso asiattico non sia immune al rallentamento della crescita mondiale, come di per se già evidenziato dai dati sul PMI rilasciati la scorsa settimana. Il rallentamento economico globale sta avvendendo nello stesso momento in cui certi settori economici, come il real estate, stanno pericolosamente rallentando, moltiplicando in tal modo gli effetti negativi sull'economia. Da notare comunque come il governo cinese ha solo recentemente introdotto misure accomodative lasciando ampio spazio per future ulteriori manovre di stimolo.
Anche il Brasile, paese tradizionalmente considerato "chiuso", ha subito un rallentamento nella crescita nel terzo trimestre dell'anno (+2,1% a/a). Nonostante infatti le esportazioni siano cresciute sostanzialmente, la domanda interna, una volta eliminati gli effetti delle scorte, si è contratta dello 0,8% t/t. In questo caso il rallentamento della crescita globale si sta manifestando al momento tramite una riduzione del "sentiment" dei consumatori piuttosto che sui trade fisici di beni.
Dei paesi "BRIC" solo la Russia non ha al momento mostrato forti segnali di rallentamento anche se considerato l'outlook sulla crescita globale e sulla conseguente domanda di materie prime (principale motore di crescita dell'economia) e considerando le incertezze politiche legati all'esito delle recenti elezioni, le prospettive non appaiono delle più rosee.