08/06/2015
I perchè e i rischi del boom di M&A negli Stati Uniti
AcomeA Globale AcomeA Patrimonio Aggressivo AcomeA Patrimonio DinamicoIl deciso miglioramento del quadro macro-economico e una maggiore propensione al rischio dopo la paura del tracollo economico-finanziario del 2008 sostengono le attività di fusione e acquisizione negli Stati Uniti.
Se l’America catalizza un’ampia fetta delle operazioni di M&A ( merger & acquisition termine tecnico con cui identifichiamo tale attività) anche a livello globale si registra un discreto “appetito” su questo fronte.
Concentrandosi su alcuni dati statistici, nell’ambito dell’area geografica statunitense, notiamo come il volume di attività di M&A sia ritornato a livelli precedenti il 2006 e che circa il 4% delle prime 1.500 società per capitalizzazione quotate sul mercato azionario hanno ricevuto una proposta di acquisizione e fusione negli ultimi 12 mesi.
Settorialmente i comparti farmaceutico e tecnologico hanno registrato la maggiore attività di consolidamento mentre il settore finanziario, anche per i maggiori vincoli imposti dall’autorità di controllo dopo il 2008, è rimasto completamente estraneo alla tendenza in atto.
Quali le ragioni che sostengono il fenomeno in atto?
Sicuramente l’accesso al credito a tassi particolarmente favorevoli spinge le società americane a operare in questa direzione al fine di ottenere un buon ritorno sul capitale investito.
In secondo luogo l’opportunità di creare condizioni “monopolistiche” acquisendo società che operano nello stesso ambito produttivo con riduzioni di costi e maggiore sinergie stanno spingendo parecchie società americane a operare in tale direzione.
Quali i rischi incombenti?
Sicuramente la “paura” che il processo di consolidamento si trasformi in una “bolla” speculativa come avvenne nell’ambito tecnologico dei primi anni 2000 e sul mercato immobiliare e finanziario nel periodo 2004-2006.