18/12/2013
In quali paesi emergenti investire nel 2014?
AcomeA Paesi EmergentiIl 2013 non è stato un buon anno per i mercati azionari dei paesi emergenti con l’indice generale in euro che ha fatto registrare una performance (al 17 dicembre) di circa -10%. Tuttavia se si guarda con un più attenzione alle dinamiche dei singoli mercati si scopre che il grosso della correzione è avvenuta principalmente sul fronte valutario con l’indice generale azionario in valuta locale che ha fatto registrare una variazione appena negativa (-0.85%).
A livello di singoli paesi solo il Brasile ha subito una contrazione significativa mentre alcune valute, come il rand sudafricano e la rupia indonesiana, si sono deprezzate di oltre 20% nei confronti dell’euro come esemplificato dalla seguente tabella:
Il nostro fondo è rimasto, per tutta la durata dell’anno, ad un livello di investimento in azioni molto conservativo (in media il 75%) perché ritenevamo che il livello di valutazione dei mercati, unito alle caratteristiche specifiche di rischio di questi paesi, non offrissero un profilo di rischio/rendimento equilibrato. A fronte di una discesa dei prezzi/multipli che di fatto non è avvenuta le nostre prospettive non cambiano di molto per il 2014.
Le valutazione di molti mercati sono ancora, a nostro avviso, eccessive sia se valutate in una prospettiva storica (dove vigevano condizioni macroeconomiche molto differenti dalle attuali) che in termini assoluti:
Anche i driver che hanno caratterizzato la crescita economica di questi paesi negli ultimi anni stanno cambiando:
1) La crescita economica di questi paesi ha subito un pesante rallentamento nell'ultimo quinquennio: per citare solo i paesi Bric, la Cina è passata da una crescita del 14% nel 2007 ad una del 7.6% nel 2013; l’India nello stesso periodo è passata dal 9.65% al 5%, il Brasile dal 6% al 2.45% mentre la Russia ha visto la crescita ridursi al 1.5% dal 8.5% del 2007. Il modello di sviluppo di alcuni di questi paesi (Cina su tutti), basato sulla crescita degli investimenti, va necessariamente rivisto.
2) Il super ciclo delle materie prime che ha permesso ad alcuni paesi di beneficiare del boom delle commodities è probabilmente finito e il ribilanciamento del sistema industriale e produttivo richiede tempo, determinazione e sacrifici.
3) L'espansione del credito avvenuta negli ultimi anni è stata molto significativa. Tuttavia alcuni di questi paesi (come Thailandia, Cina, Malesia e Sud Corea) si ritrovano oggi con un livello di indebitamento del settore privato molto elevato in proporzione al PIL e difficilmente espandibile in un regime di politica monetaria restrittiva.
4) Le aspettative di tapering della Federal Reserve hanno causato un rialzo significativo dei tassi nominali e reali che impatteranno sulla crescita economica nel breve periodo.
5) La crescita dei salari, soprattutto in Cina, sta causando una contrazione dei margini operativi in molti settori.
6) Alcuni governi, messi sotto pressione da parte del mercato sul fronte della bilancia dei pagamenti e sul deficit interno, stanno gradualmente ritirando gli incentivi/sussidi che in precedenza avevano beneficato le loro economie.
Nonostante queste criticità riteniamo comunque che ci sia ancora valore in selezionati mercati emergenti:
In particolare in Cina, ad esclusione del settore bancario che non ci piace, le valutazioni sono molto attraenti sopratutto tra le small e mid-cap; il mercato russo poi tratta a valutazioni stracciate (anche quando considerate in prospettiva storica) mentre alcune occasioni stanno emergendo anche in Brasile.
Il mercato greco poi, pur avendo perso un po' di attrattività, presenta ancora buone occasioni di investimento così come selezionati titoli taiwanesi e sud coreani.
Complessivamente quindi per il 2014 manterremo un approccio prudente nei confronti del mercato azionario mentre siamo più propositivi sul mercato obbligazionario emergente. La pesante correzione subita da alcune di queste valute (rand e real su tutte), unite ai più che interessanti livelli di tassi reali (pur in un contesto di “double deficit” di alcuni paesi) ci fanno essere più costruttivi su questa asset class e ci hanno portato ad investire su selezionate obbligazioni governative in valuta locale.
A risentirci a presto, tanti auguri di un sereno Natale e di un felice anno nuovo, Ciao!
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