06/06/2014

Le cinque Banche centrali più attive

Le cinque Banche centrali più attive

Ieri la Banca centrale europea ha annunciato una serie di misure per sconfiggere lo spettro della deflazione nell’Eurozona e riattivare il canale del credito attraverso nuove iniezioni di liquidità da 400 mld euro.  A quasi due anni dal famoso discorso del ‘’whatever it takes’’- l’impegno a salvare a tutti i costi l’euro -  Mario Draghi e il Consiglio direttivo dell’Eurotower hanno finalmente agito, spingendosi dove nessuna delle maggiori Banche centrali al mondo aveva osato, nel territorio inesplorato dei tassi sui depositi negativi. Tuttavia, seppur la mossa di ieri è stata l’azione più audace che l’Istituto di Francoforte abbia mai messo in campo, gli effetti sull’economia reale delle manovre annunciate ieri sono ancora tutti da verificare. E questo lo sanno bene a Francoforte, tanto che lo stesso Draghi ha, volontariamente o meno, coniato un nuovo mantra per il futuro. “We are not finished here” – non abbiamo ancora finito. Già perché l’atteso quantitative easing ‘’all’europea’’ è stato rimandato a quando ‘’si renderà necessario’’ e non prima di nuovi e più approfonditi studi di fattibilità. La Bce dunque non ha sparato tutte le cartucce a sua disposizione, ma certamente sta raschiando il barile di cosa può e non può (per Statuto) fare per salvare la fragile e discontinua ripresa economica nell’area euro. La Bce ha per sua natura dei limiti e non a caso non ha ancora messo in campo il bazooka dell’acquisto di asset  così come invece hanno già fatto, anche più volte nel caso della Fed, le banche centrali di Stati Uniti, Regno Unito e Giappone.

Per lungo tempo si è parlato di immobilismo della Banca centrale europea mentre Fed, BoE e BoJ mettevano in campo tutte le armi convenzionali e non a loro disposizione per sostenere la ripresa economica.

Quanto pesa questo attivismo a sostegno della ripresa nei bilanci degli Istituti centrali mondiali? Nel grafico qui sotto possiamo osservare il rapporto tra i bilanci delle banche centrali delle principali economie mondiali e il loro Pil. Naturalmente ogni rapporto va preso per le pinze e declinato per le specificità di ogni singolo Istituto, ma consente di abbozzare un’idea su quanto importanti siano stati nel tempo gli sforzi fatti per porre fine agli effetti della crisi globale.