26/06/2013

Mercati Emergenti: Cosa sta succedendo

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Le recenti dichiarazioni della Federal Reserve, che hanno lasciato aperta la possibilità di un graduale ritiro della straordinaria liquidità fornita al mercato nel corso degli ultimi, hanno pesantemente colpito i mercati emergenti esponendoli al rischio  di un brusco rientro di quegli stessi capitali che  ne hanno contribuito all’ ascesa e al rafforzamento delle valute nel corso dell’ultimo quinquennio.

Quali sono i mercati e le valute più vulnerabili?

Per scoprirlo utilizzeremo due indicatori molto utilizzati nel mondo finanziario: il loan to deposit ratio, indicatore che nel mondo  bancario indica di quanto i crediti erogati siano sostenuti dalla base di  depositi e che quindi implicitamente ci da un idea del grado di indebitamento del sistema finanziario, e   il conto delle partite correnti in percentuale rispetto al Pil, che invece ci dice di quanto ogni anno ciascun  paese, nel suo complesso, si indebita o fornisce credito al resto del mondo.

I paesi con un alto livello di loan to deposit e un alto disavanzo delle partite correnti sono  quelli più a rischio in queste situazioni di rientro di capitali in quanto la loro capacità di finanziarsi viene messa sotto pressione, con conseguenze ribassiste sia per la valuta sia per i corsi azionari. Il grafico seguente quindi ci da una mano a visualizzare queste informazioni in maniera molto intuitiva:

I paesi nel quadrante in basso a destra, come Malesia e Taiwan, sono quelli meno vulnerabili sotto questo punto di vista in quanto non solamente esportano credito nel resto del mondo ma posseggono oltretutto un sistema bancario più equilibrato. Dall’altro lato dello spettro troviamo invece quei paesi  più dipendenti dai finanziamenti e dai flussi dei paesi occidentali come Turchia, Sud Africa, Brasile e Cile.

La liquidità immessa nel sistema finanziario mondiale ha trovato la sua strada nel corso degli ultimi anni non solamente verso le valute e i mercati azionari di questi paesi ma anche, indirettamente, verso i loro mercati obbligazionari. I prezzi dei  titoli governativi emergenti sono infatti esplosi spingendone al ribasso i rendimenti a livelli che a nostro avviso non ne scontavano adeguatamente il rischio intrinseco. La recente ondata di vendite non ha quindi  solamente colpito le valute e i mercati azionari  emergenti ma ha pesantemente coinvolto anche i titoli di stato. Per dare un esempio il decennale sud africano è passato da un prezzo di 112  a metà aprile di quest’anno ai 99 odierni e questo con una valuta che, nello stesso periodo di tempo, si è deprezzata del 13% contro euro.

Naturalmente questa ondata ribassista va analizzata anche da un punto di vista fondamentale in cerca di possibili opportunità di investimento ad un prezzo ragionevole; la recente correzione, che ha coinvolto indiscriminatamente un po tutto l’universo emergente,  sta infatti creando  interessanti opportunità d'investimento in determinati settori, titoli e mercati dove a nostro avviso c’è valore come per esempio nel mercato azionario cinese e in quello obbligazionario sud africano dove stiamo incrementando le nostre posizioni.