08/06/2015

MPS: è la volta buona?

AcomeA PMItalia MPS: è la volta buona?

Lo scorso 25 maggio è partito il nuovo aumento di capitale da 3 miliardi per MPS, il secondo nel giro di un anno dopo quello da 5 miliardi di giugno 2014. Come tutti gli aumenti di capitale, anche quello in corso comporta un onere per i “vecchi” azionisti reso, nel caso di MPS, ancora più rilevante data la natura altamente diluitiva dell’operazione (con l’ammontare di tale aumento, 3 miliardi, che risultava superiore al valore di capitalizzazione).

Giocoforza in queste situazioni, data l’onerosità dell’operazione, le ragioni tecniche incidono in misura maggiore sull’andamento del titolo, rispetto a quelle fondamentali, creando delle situazioni che apparentemente possono non avere una logica “economica/finanziaria”, come quella ad esempio che si è creata, specie nei primi giorni di trattazione dei diritti, il cui valore era fortemente a sconto rispetto a quelle delle rispettive azioni.

Ma ciò, come detto, trova fondamento da fattori tecnici, sui quali se da un lato è giusto che vengano tenuti in considerazione dall’altro è pur vero che non possono distogliere da una valutazione che invece poggi in prevalenza sugli aspetti “fondamentali”.

Difatti gli aumenti di capitale offrono l’opportunità ad una società, ed in questo al Monte dei Paschi, di rafforzare la propria struttura patrimoniale, resa tra l’altro una necessità dopo la bocciatura derivante dall’esito dell’asset quality review condotta dalla BCE.

Ma nel caso della Banca MPS, a nostro giudizio la maggiore solidità patrimoniale avrebbe un duplice effetto positivo: da un lato permetterebbe alla banca, attraverso l’adeguamento dei propri coefficienti patrimoniali ai livelli normativi richiesti, di cogliere le opportunità derivanti da un possibile miglioramento del contesto macroeconomico nazionale, che grazie all’effetto euro e al basso costo del petrolio, sta mostrando i primi segnali di ripresa. Dall’altro lato se il settore dovesse andare nella direzione di un consolidamento con un processo di fusione che coinvolgerebbe anche il Monte dei Paschi, quest’ultima si troverebbe nelle trattative in una posizione di relativa forza.

In definitiva bisogna ricordare che se il reperimento delle risorse finanziarie attraverso l’aumento di capitale può segnare un passaggio importante che mette la banca nelle condizioni di svoltare rispetto al passato, è bene tenere in mente come per beneficiare degli effetti positivi occorre un cambio di marcia non soltanto a livello organizzativo, ma anche in termini di politica di erogazione di credito incentrata a criteri di maggiore e più efficiente selettività.

Per le ragioni citate, riteniamo che l’aumento di capitale possa essere un occasione di rilancio per il MPS che ci ha indotto ad aderire all’aumento di capitale.