27/04/2022

Nuovo mondo dei bond: posizionamento fondi, strategie, prospettive - 3

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L’asset class obbligazionaria è considerata generalmente difensiva e poco rischiosa ma l’inflazione rampante, banche centrali alle corde e la gravissima crisi internazionale in corso, ne hanno causato a livello globale il peggior andamento da inizio anno degli ultimi decenni. Come ripensare a nuovi approcci, rischi e aspettative di rendimento?

Ne abbiamo parlato con Alberto Foà, Presidente di AcomeA SGR, al terzo episodio sul nuovo mondo dei bond.

Qual è il panorama obbligazionario globale?

Dal 24 febbraio il mondo è cambiato. Le implicazioni sui mercati finanziari sono innegabili e anche l’asset class obbligazionaria, sia governativa sia corporate ha subito pesanti correzioni. Già in precedenza questa asset class comunque presentava segni di grande criticità, soprattutto nelle economie occidentali dove i rendimenti su tutte le scadenze erano a zero o negativi.

L’invasione Russa in ucraina ha esasperato temi già presenti, in primis, il ritorno dell’inflazione.

Con la crisi finanziaria del 2008, le principali banche internazionali erano vicine alla bancarotta e in quasi tutti i Paesi sviluppati sono intervenute le banche centrali che oltre a fornire liquidità hanno ricapitalizzato. Il mondo post-crisi è passato da una fase di disinflazione partita a metà anni ’80 a un mondo di tendenziale deflazione.

Questo è un pericolo tanto quanto l’inflazione perché si tende a posticipare decisioni di consumo, rallentare la velocità di circolazione della moneta e l’economia tende a contrarsi.

Per contrastare questa tendenza, negli ultimi anni, a partire dal 2008 fino al 2021, abbiamo visto che la politica monetaria e fiscale ha cercato di sostenere l’economia. In particolare, gli USA hanno aumentato di molto il proprio debito pubblico con il Quantitave Easing che finanziava il debito pubblico in base monetaria.

Politica monetaria espansiva e politica fiscale favorevole, esasperata con il covid, hanno cominciato ad andare in crisi verso la fine del 2021. Le supply chian sono andate in crisi: l’aumento della domanda e la riduzione dell’offerta hanno causato una spinta inflattiva.

Ora ci troviamo di fronte a un cambio di regime: politica monetaria e fiscale non possono più essere coordinate. Le banche centrali dovranno cercare di frenare l’inflazione mentre il bilancio degli stati dovrà preoccuparsi di sostenere l’economia.

Questa situazione è alquanto sfavorevole per i mercati obbligazionari: da una parte la politica fiscale espansiva scarica sui mercati una maggiore quantità di emissioni obbligazionarie, dall’altra le banche alzano i tassi e interrompono il Quantitative Easing senza quindi poter acquistare altre obbligazioni.

Nei prossimi mesi ci si può aspettare curve di rendimenti in salita, sia in USA sia in Europa. Solo il Giappone continuerà a fare QE.

Come si sono mosse le banche dei principali Paesi emergenti?

Le banche centrali dei Paesi emergenti che hanno curve dei rendimenti a 0-30 anni (come Messico, Brasile, Colombia, Sud Africa, Polonia, Romania) hanno tutte alzato i tassi.

I Paesi in cui a questo si è aggiunta una politica monetaria aggressiva nei confronti dell’inflazione, hanno visto le valute rafforzarsi nei confronti del dollaro.

In un contesto di rialzo dei tassi in USA solitamente provoca svalutazioni in questi Paesi, ma questa volta abbiamo visto proprio il contrario: una rivalutazione.

 

Quali sono le aree che sono “immuni” da questo scenario nel medio-lungo termine?

Sono interessanti i tassi reali di Paesi come Brasile e Sud Africa.

L’unico Paese che potrà condurre politiche economiche più espansive è la Cina avendo un’inflazione più contenuta e un bilancio economico a cui attingere.

 

Posizionamenti e andamento dei fondi: Q&A

Da metà marzo è evidente un recupero sensibile dei fondi AcomeA. Cosa è successo?

A metà marzo il mercato azionario di Hong Kong e Shenzhen, incominciavano a soffrire la debolezza dell’economia cinese. Il comitato di stabilità finanziaria cinese ha proclamato una forte dichiarazione sul sostegno al settore property.

Inoltre, già da inizio anno si sono susseguiti vari eventi: misure di espansione del credito - come ha dimostrato l’espansione del total social financing – e vari interventi sulla politica edilizia da parte del governo (mercato sistemico importante per il Paese).

Come può un fondo, per metà liquido, recuperare il terreno perso?

Il fondo AcomeA 12 mesi non può prendere per motivi di regolamento alcune posizioni. Sui mercati sviluppati al momento non ci sono particolari opportunità ma le posizioni di rischio sono concentrate su altri mercati dove risiedono maggiori opportunità.

Quanti corporate cinesi scadono quest’anno nei fondi AcomeA?

Il 95% delle emissioni scadono tra quest’anno e il 2024. Si tratta di un mercato talmente segnato da una dislocazione senza precedenti che, per fare un esempio, in qualche settimana ho visto alcuni titoli in portafoglio duplicare il loro valore. C’è quindi possibilità che i corporate rimborsino a 100. Anche i titoli defaultati non sono comunque falliti, verrà quindi presentato un piano di ristrutturatore.

Queste società continuano la propria attività e trattano in borsa, pertanto, una volta presentato il piano di ristrutturazione, il titolo potrà migliorare il proprio valore anche di molto. Inoltre, un titolo in default è comunque soggetto a trading.

Infine, necessaria considerazione, la stragrande maggioranza dei titoli nei nostri portafogli non sono defaultati.

Quanto può impattare o ha già impattato la Russia e il suo possibile default sulla gamma obbligazionaria?

I fondi AcomeA non hanno debito russo in dollaro. Pertanto, se la Russia dovesse defaultare, cosa che per ora non è successa, questo non impatterebbe sui portafogli di AcomeA in quanto i nostri fondi possiedono titoli in rubli. A causa delle sanzioni ci potrebbero essere difficoltà ma a fine ostilità la situazione dovrebbe stabilizzarsi.

Abbiamo provveduto prudenzialmente a svalutare i titoli in oggetto in percentuali importanti.

Per tornare a un rendimento positivo, i fondi dovranno aspettare anni o mesi?

Sebbene sia impossibile prevedere il futuro, si può dire che si tratta di situazioni talmente estreme che non dovrebbero prolungarsi per anni. Ritengo quindi si tratti di “mesi” e non “anni”.

La gestione ha l’obiettivo non solo di tornare ai massimi ma anche di superarli.

Il portafoglio di AcomeA è posizionamento in modo molto diverso dalla media, pertanto in ottica di diversificazione, si tratta di un approccio strategico.

 

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