10/02/2014

Paesi emergenti: l'anno del cavallo?

AcomeA Paesi Emergenti Paesi emergenti: l'anno del cavallo?

L’inizio del 2014 non è stato dei migliori per i paesi emergenti. L’accellerazione del tapering della Federal Reserve unito alla debolezza economica e alla difficoltà di finanziamento di alcuni paesi, soprattutto in termini di deficit delle partite correnti, hanno pesato non poco sull’indice generale che da inizio anno perde circa il 5% in euro. Il nostro fondo si è  tuttavia dimostrato molto difensivo limitando le perdite al 1,2% circa.

Contrariamente a quanto si possa immaginare infatti il peggior mercato emergente non è stato quello di un paese che soffre di problemi di deficit delle partite correnti, ma bensi di una economia il cui enorme avanzo commerciale è da sempre stato oggetto di attenzione, cioè la Cina:

Le ragioni di questa debolezza sono da ricercare nei non brillanti dati macroeconomici rilasciati, che hanno confermato il rallentamento “pilotato” della crescita, nella minore liquidità del mercato interbancario e nei rischi derivanti da un possibile default di un trust fund (scongiurato all’ultimo momento ma di cui si era già a conoscenza da parecchi mesi) che ha riacceso la luce dei riflettori sulla qualità del credito nel paese e in particolare sullo shadow banking system, il sistema creditizio ombra.

La nostra visione sul paese nel medio lungo periodo non è tuttavia mutata, e nonostante ci aspettiamo volatilità nel breve, continuiamo a vedere interessanti opportunità d’investimento nel paese nel medio lungo periodo, supportate da  valutazioni tornate ai livelli della grandi crisi finanziaria:

 

Nel resto dei paesi emergenti continuiamo invece ad avere un atteggiamento prudenziale, visto che le valutazioni non sono ancora particolarmente attraenti:

Rimaniamo quindi in sottopeso su Taiwan, Sud Africa, India e Brasile (dove tuttavia stiamo accumulando titoli ad alto potenziale), neutrali sulla Cina, e in sovrappeso sulla Grecia dove continueremo a prendere profitto qualora il mercato dovesse proseguire il suo trend ascendente. Complessivamente gli investimenti in azioni rappresentano il 78% dell’esposizione del fondo.

Sul fronte obbligazionario ci piacciono i titoli governativi sud africani, brasiliani, messicani e turchi per via dei livelli di rendimento (anche reale) particolarmente interessanti e di valute che a nostro avviso gia scontano in gran parte le negatività derivanti dalla riduzione degli stimoli monetari della banca centrale americana.

A livello settoriale continuiamo ad essere sottopesati sui settore finanziario ed energetico mentre manteniamo il nostro bias verso le società a piccola e media capitalizzazione.

 

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