27/07/2015

Petrolio e materie prime: prospettive e strategia

AcomeA PMItalia ESG Petrolio e materie prime: prospettive e strategia

Dopo aver superato “indenne” la questione greca, l’andamento del mercato azionario europeo risulta condizionato dai recenti ribassi che hanno coinvolto in particolare il settore petrolifero e quello delle materie prime, che negli ultimi tre mesi hanno perso rispettivamente il 13% ed il 20%.

Performance negative, che fanno ancora più scalpore se confrontate con la performance dell’indice europeo generale, che ha contenuto il ribasso nell’ordine del 4% o con settori che come quello delle telecomunicazioni ha registrato un risultato, seppur modesto, positivo (+1%).

Quali la ragioni di questo ribasso?

Diversi sono i fattori che hanno contribuito al trend ribassista, in primis per il petrolio, il recente accordo con l’Iran, che anche se in maniera graduale, contribuirà ad aumentare la produzione immessa sul mercato di barili di petrolio, concorrendo difatti ad accentuare la problematica circa la sovracapacità produttiva. D’altro canto, l’insinuarsi in maniera sempre più incisiva del rallentamento della crescita di alcune aree del mondo che sono state ad oggi alla base della crescita globale, come la Cina e alcuni Paesi Emergenti, ha ulteriormente accentuato la debolezza non solo del settore petrolifero, ma anche di quello delle materie prime.

In definitiva le criticità dal lato dell’offerta unitamente a quella della domanda sono state alla base della recente debolezza dei settori in questione.

Quale la nostra strategia?

Di certo la correzione in atto ha reso le valutazioni dei titoli appartenenti ai rispettivi settori, più attraenti, specie se si guarda al loro profilo in termini di dividend yield, che in particolare per il settore petrolifero è salito in molti casi ad oltre il 5%, o al loro rapporto di prezzo su utili. Tuttavia, lo sconto sulle valutazioni esistente, a nostro giudizio non basta per modificare la strategia di sottopesare la nostra esposizione ai settori citati, anche se il persistere di questo stato di debolezza, potrebbe offrirci l’opportunità di incrementare alcuni posizioni su titoli appartenenti a settori collegati a quello petrolifero, come quello della raffinazione che beneficierebbe di un prezzo del petrolio strutturalmente basso con impatto positivo sulla redditività del loro business.