17/06/2013

Profit warning di Saipem

AcomeA PMItalia Profit warning di Saipem

Venerdì 15 giugno 2013, dopo la chiusura delle contrattazioni di borsa, Saipem ha informato di essere costretta a rivedere le stime per i risultati dell’esercizio economico in corso.

L’EBIT (reddito operativo) previsto era di circa 750 mln di euro, mentre ora è sceso intorno allo zero. Il risultato netto atteso dovrebbe esprimere una perdita tra i 300 ed i 350 mln euro a fronte di precedenti attese per un utile superiore ai 400 mln euro.

Il motivo principale risiede negli accantonamenti di bilancio necessari a fronteggiare un ulteriore deterioramento delle relazioni commerciali con il cliente Sonatrach in Algeria, in seguito all’allargamento delle indagini giudiziarie sugli episodi di corruzione, che già erano costati una revisione dei risultati previsti alla fine del mese di gennaio.

Oltre a ciò, dopo la nomina di un nuovo responsabile del settore Engineering & Costruction, sono emerse nuove criticità operative in questo ambito, che determineranno maggiori costi e quindi, anche in questo caso, un minor risultato economico atteso.

Ovviamente sia il titolo Saipem, sia in minor misura il titolo Eni (che di Saipem detiene il 43% del capitale) ne hanno risentito in termini di valutazione, con ribassi in borsa superiori al 20% per il primo e oltre il 2% per l’altro. I portafogli di AcomeA SGR non detengono posizione sui due titoli in oggetto e naturalmente ne beneficiano sia in termini assoluti, non avendo attività in forte discesa di prezzo, sia in termini relativi, rispetto ai benchmark e agli indici di mercato.

Ciò che è importante sottolineare è che il posizionamento dei portafogli di AcomeA, privo di questi due titoli, non è dovuto ad una previsione, palesemente impossibile da formulare. Il nostro posizionamento è invece diretta conseguenza di due fattori:

1) della disciplinata applicazione del metodo di gestione caratteristico di AcomeA SGR, che tende a diffidare delle valutazioni apparentemente attraenti solo perché gli utili previsti continuano a crescere in una rincorsa sempre più faticosa da giustificare;

2) della eccessiva fiducia espressa dal mercato sui trend che nel passato sono stati favorevoli, come nel caso delle attività economiche legate al prezzo del petrolio.

Pensare secondo criteri autonomi può essere sfidante nel breve periodo, ma aiuta a non lasciarsi trasportare dall’euforia o dalla paura collettiva, così da essere posizionati in modo favorevole quando le tendenze “date per scontate” subiscono le normali interruzioni insite nel corso degli eventi economico-sociali.