Come investire oggi


Infografica: differenza tra fondi comuni di investimento attivi e passivi
 

Un fondo si dice attivo quando i titoli che lo compongono sono scelti in modo attivo dai gestori del fondo stesso. Il gestore con un costante lavoro di ricerca, analisi e selezione costruisce il portafoglio e lo controlla quotidianamente.
Lo scopo del gestore è quello di ottenere una performance superiore a quella del benchmark di riferimento e non limitarsi a replicarne l’andamento. A seconda della strategia scelta il gestore aumenterà o diminuirà la percentuale investita in determinati mercati o cambierà il mercato stesso in cui è investito il patrimonio del fondo. Poiché dietro alla gestione di un fondo attivo vi è un alto impiego di risorse e analisi le commissioni possono essere più elevate rispetto a quelle di un fondo passivo.

Un fondo è passivo quando ha come obiettivo la semplice replica dell’andamento di un indice che rappresenta un mercato di riferimento come ad esempio il FTSE100 (per il mercato inglese) o lo S&P500 (per il mercato americano), o di un indice rappresentativo di un settore come ad esempio il Msci Europe Industrials (l'indice che rappresenta il settore europeo dei titoli industriali) da qui l’aggettivo “passivo”.
In questo caso l’obiettivo del gestore è quello di rendere la composizione del fondo (e dunque i suoi movimenti e la sua performance) il più simile possibile all'indice (definito benchmark) scelto come riferimento. Di conseguenza, il gestore investirà nelle stesse azioni che compongono l’indice di riferimento (o in un campione rappresentativo) e modificherà la composizione del fondo solo nel caso in cui il benchmark di riferimento dovesse subire dei cambiamenti. Tale attività di gestione non richiede attività di studio e ricerca costanti volte alla selezione dei titoli migliori. Si tratta di avere un buon modello quantitativo di replica di un indice e di effettuare poi operazioni di manutenzione ordinaria sul fondo. I fondi passivi vengono anche detti indicizzati, i più famosi sono gli ETF, fondi comuni indicizzati quotati in borsa.

Dov’è meglio investire? Non esiste una risposta unica, esistono ottimi prodotti sia tra i fondi a gestione attiva che tra quelli a gestione passiva. La cosa importante è prestare attenzione ai costi e al metodo di gestione offerto. E’ molto importante inoltre non cadere nella trappola dei fondi “falsi attivi” ossia fondi che vengono venduti come attivi ma che in realtà si limitano a replicare il benchmark.

Chi fa false promesse e chi invece è sincero? Una ricerca dell’ESMA (European Securities and Market Authority) ha analizzato un campione di oltre 2000 fondi ed è stata replicata da Better Finance. I risultati sono pubblicati qui: www.checkyourfund.eu.